Comunicato stampa su suicidio marocchino dentro le celle di sicurezza della Questura di Firenze

29 gennaio 2012

COMUNICATO STAMPA

Abbiamo appreso con tristezza la drammatica vicenda del suicidio del giovane marocchino nelle celle di sicurezza della Questura di Firenze.
Non possiamo che esprimere con forza l’inadeguatezza delle strutture attualmente a disposizione della Questura di Firenze, così come di tante altre città italiane, e con esse, delle dotazioni di uomini.

La preoccupazione è che fatti gravi come questo si moltiplichino laddove si dovesse dare seguito ai progetti governativi di custodia degli arrestati nelle celle di sicurezza per attenuare il sovraffollamento delle carceri.

Tale preoccupazione aveva indotto la nostra sigla sindacale ad inviare, già il 20 dicembre u.s., una lettera ai Ministri dell’Interno e di Grazia e Giustizia, dove si esprimevano dubbi sulla misura e il rischio di conseguenze nefaste.

Oggi ribadiamo che le celle di sicurezza non sono assolutamente idonee a ospitare con continuità un arrestato: non sono previste strutture igieniche adeguate, né per la ristorazione né per l’assistenza medica, non ci sono letti. Insomma, non sono né strutturate né attrezzate per detenere una o più persone per diverse ore o per una notte. Possono, al massimo, ospitare una persona il tempo strettamente necessario alla redazione degli atti di polizia giudiziaria.
In definitiva, stante l’attuale situazione sia d’organico sia organizzativa, sarebbe veramente impossibile mettere in pratica una misura di questo tipo senza violare una serie di principi fondamentali pur perseguibili da uno stato di diritto.

UGL Polizia di Stato
Segreteria di Firenze

Custodia degli arrestati nelle camere di sicurezza interne agli Uffici di polizia. Lettera del Segretario Generale

28 gennaio 2012

Custodia degli arrestati nelle camere di sicurezza interne agli Uffici di poliziaOnorevoli Ministri,

in un momento di così particolare confusione sociale dettatadalla forte crisi economica e politica in cui fluttuiamo, abbiamo appreso, con ulteriore allarme, le notizie dei progetti governativi in merito alla possibilità di attenuare il sovraffollamento delle carceri italiane, mediante la custodia degli arrestati nelle celle disicurezza situate all’interno delle questure e delle caserme delle forze del’ordine, per gli arrestati in attesa del processo per direttissima. Se è vero che da un lato ciò consentirebbe, di fatto, di evitare il fenomeno delle cosiddette “porte girevoli” nelle carceri, è anche vero che, tale provvedimento, produrrebbe anche nefaste conseguenze che l’Ugl Polizia di Stato reputa estremamente negative per diversi ordini di motivi.

Innanzitutto, non si può non prescindere dalla grave e sempre più acuita carenza di organico delle forze dell’ordine; insufficienza di personale che, oggi, solo per quanto riguarda la Polizia di Stato, si attesta intorno alle 14.000 unità e che, anche grazie alle incertezze e alle paure ingenerate perfino sui diritti acquisiti, è in continua crescita.

Ebbene, in questa situazione “ospitare” gli arrestati per 48 ore nelle celle di sicurezza degli uffici di polizia provocherebbe un ulteriore notevole dispendio di personale che oggi nessuna questura potrebbe sostenere senza farne pagare le spese alla sicurezza della cittadinanza. Basti pensare, ad esempio, a cosa accadrebbe nelle piccole questure dove oggi escono con fatica due volanti per turno.

Dover piantonare un detenuto nelle celle di sicurezza costringerebbe una delle due volanti a fermarsi dentro la questura e ciò provocherebbe una ulteriore carenza di personale nell’azione di prevenzione e repressione dei reati, per non parlare poi dei commissariati distaccati dove oggi esce una sola volante per turno. In quel caso, per piantonare un solo arrestato verrebbe, di fatto, annullato il controllo del territorio per 48 ore. E se poi gli arrestati fossero più di uno?

Magari due o tre, la situazione diverrebbe ancor più incontenibile.

Il secondo ordine di motivi, non tecnico-operativo, è di natura umanitaria.

Oggi, infatti, le celle di sicurezza non sono assolutamente idonee a ospitare con continuità un arrestato: non sono previste strutture igieniche adeguate, né per la ristorazione né per l’assistenza medica, non ci sono letti, mancano coperte e lenzuola. Insomma, non sono né strutturate né attrezzate per detenere una o più persone per diverse ore o per una notte. Possono, al massimo, ospitare una persona il tempo strettamente necessario alla redazione degli atti di polizia giudiziaria.
In definitiva, stante l’attuale situazione sia d’organico sia organizzativa, sarebbe veramente impossibile mettere in pratica una misura di questo tipo senza violare una seriedi principi fondamentali pur perseguibili da uno stato di diritto.

Ci pare, in estrema sintesi, che la cura paventata per cercare di lenire un problema sia peggiore del male stesso!

Pertanto, l’Ugl Polizia di Stato auspica una più attentamente e meno emotiva valutazione di tutti gli interessi in gioco per tutte le motivazioni sopra esposte, in modo da non penalizzare ulteriormente l’arduo servizio che, quotidianamente, già tra mille difficoltà, i poliziotti svolgono con costante passione e dedizione.

Distintamente.


Il Segretario Generale

Valter Mazzetti

Positivo incontro con il Ministro dell'Interno

20 gennaio 2012

Serio interesse per le nostre proposte.
Martedì 17 gennaio 2012, presso il Viminale, l’UGL Polizia di Stato, insieme alle altre OO.SS., ha incontrato il Ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, il Capo della Polizia Antonio Manganelli ed il Vice Capo della Polizia Paola Basilone per discutere delle prioritarie problematiche che interessano la categoria.
L’UGL Polizia ha rappresentato al Ministro (ai fini di un suo efficace intervento) non solo le tematiche sulle quali da tempo ci stiamo battendo, come l’avvio del RIORDINO DELLE CARRIERE e della PREVIDENZA COMPLEMENTARE, ma anche altre questioni più immediate sulle quali la nostra organizzazione sindacale è impegnata in maniera particolare:
FONDO PEREQUATIVO (assegni di funzione, scatti malattia, promozioni, scatti di anzianità, ecc.): il 2011, pur registrando (grazie alle nostre battaglie) la sufficienza delle risorse, è stato funestato da un errore tecnico (nella disposizione normativa non è stato individuato un apposito capitolo di spesa!) che finora non ha consentito il pagamento delle spettanze; in merito il Prefetto Basilone, ha dichiarato che tale problema verrà risolto a breve. Per il 2012 e 2013 invece si registra una grave e pericolosa insufficienza di risorse che mette a serio rischio il giusto riconoscimento per tutti gli aventi diritto.
MALATTIE PROFESSIONALI O CAUSE DI SERVIZIO. Quest’altro tema caro all’UGL Polizia è rappresentato dalla vergognosa, eccessiva e irragionevole durata dell’iter amministrativo per il riconoscimento delle cosiddette cause di servizio, su cui noi dell’UGL abbiamo già predisposto una dettagliata denuncia al Parlamento Europeo. Abbiamo spiegato al Ministro ed al Capo della Polizia che, a fronte dei sei mesi complessivi assegnati dalle norme di riferimento per il completamento dell’iter in questione, sono mediamente 10/12 anni quelli attualmente necessari per la definizione delle citate pratiche. Tale indecorosa “consuetudine”, oltre a danneggiare economicamente il personale (cure termali, esenzioni ticket per determinate analisi e medicine, maggiorazione del 10% ai fini pensionistici ecc.), lede la dignità professionale e personale del dipendente/malato, il quale, invece di essere impiegato in servizi che non aggravano ulteriormente la patologia riscontrata, viene comandato nei servizi d’istituto senza che alcuno tenga in debito conto la malattia sofferta. L’Ugl Polizia, a tal proposito ha chiesto al Ministro di intervenire nelle opportune sedi affinché, almeno per nostro Comparto, il Comitato di Verifica Nazionale sia soppresso.
SBLOCCO DELLE ASSUNZIONI DEI VFP4: Abbiamo spiegato al Ministro che la Polizia di Stato registra una grave carenza di organico e in particolare necessita di forze giovani; oggi si entra in Polizia tramite un tortuoso percorso ed i posti messi a concorso non corrispondono poi alle reali assunzioni. A tal proposito abbiamo illustrato al Ministro l’assurda vicenda del concorso per 1507 allievi agenti e di quello successivo per 907 posti per i quali sono state effettuate assunzioni solo per complessive 1500 unità.
I circa 900 rimanenti vincitori sono stati ingiustamente parcheggiati nelle caserme in attesa di “stagionamento” e entreranno in Polizia, se tutto va bene, intorno all’età di 30 anni. L’Ugl Polizia ha chiesto con forza l’assunzione immediata, stante la grande carenza di organico nel ruolo agenti, di tutti i 907 giovani volontari in ferma quadriennale gia vincitori di concorso.
IMMEDIATO AVVIO DELLE PROCEDURE CONCORSUALI INTERNE: Abbiamo spiegato al Ministro che la vacanza d’organico nei due ruoli intermedi (sovrintendenti e ispettori) accumulatasi negli anni, con gravi ritardi nelle procedure concorsuali, è di diverse migliaia di unità. L’Ugl Polizia ha chiesto un intervento del Ministro affinchè, oltre a procedere in tempi rapidi all’organizzazione dei relativi concorsi annuali per il totale dei posti vacanti, si dia avvio all’immediato scorrimento delle graduatorie, formando tutti i circa 1000 idonei già vincitori dei predetti concorsi per vice sovrintendente.
INDENNITA’ PER POLIZIA DI FRONTIERA E ALTRE SPECIALITA’: poiché è sempre più importante e strategica per il sistema sicurezza l’attività delle varie Specialità, abbiamo sostenuto l’opportunità di valorizzare le convenzioni con le società che già collaborano con la Polizia di Stato (Trenitalia, Posteitaliane, Autostrade) e la necessità di sottoscrivere accordi con gli Enti preposti per la concessione di un’analoga indennità alla Polizia di Frontiera.
5 PER MILLE ALLE FORZE DI POLIZIA: dimostrando ancora una volta la nostra capacità propositiva, abbiamo illustrato ed offerto al Ministro quella che è una storica rivendicazione dell’Ugl Polizia: la possibilità per i cittadini di devolvere il 5 per mille alle forze di polizia. Siamo convinti, infatti, che grazie al grande prestigio che riscuotono le forze dell’ordine tra i cittadini sarebbe possibile raccogliere cifre cospicue da destinare alla sicurezza che, anche se non saranno la panacea di tutti i mali, serviranno comunque a lenire il particolare momento di crisi che investe il settore sicurezza.

Il ministro dell’Interno ed il Capo della Polizia hanno mostrato un serio interesse per le proposte dell’Ugl Polizia sensibilizzando sin da subito il personale dei rispettivi uffici tecnici presente al tavolo; il Ministro ha promesso il massimo impegno per l’inserimento di forze giovani nella Polizia di Stato in modo da consentire un ricambio generazionale; ha affermato che si può iniziare a discutere i vari aspetti del RIORDINO DELLE CARRIERE creando un gruppo di lavoro che approfondisca la questione. Per quanto riguarda la nostra proposta sulle CAUSE DI SERVIZIO ha condiviso l’esigenza di snellire le procedure per il riconoscimento delle malattie ed ha aggiunto che si farà parte attiva per risolvere il problema sotto un profilo normativo, in quanto si tratta di un tema importante. La Cancellieri, inoltre, si è dichiarata molto interessata alla proposta di una convenzione che gratifichi l’opera della Polizia di Frontiera. Anche sulla proposta del 5 per 1000 ha detto che, se la proposta fosse tecnicamente attuabile, il suo parere sarebbe positivo.
L’Ugl Polizia prende atto con piacere delle dichiarazioni rese dal titolare del Viminale su tutti i temi prospettati e soprattutto dell’interessamento del Ministro alle nostre proposte. La nostra azione non si ferma certamente qui. Ci attiveremo fin da subito per fare in modo che alle dichiarazioni del Ministro seguano i fatti concreti a favore del personale e del sistema sicurezza in Italia.
Comunicato Stampa della Segreteria Nazionale
Ugl Polizia di Stato

 
 
 
 
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